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Il Marchese Corrado Tedeschi 

Il Marchese Corrado Tedeschi si staglia nella storia cittadina come una figura di rara lungimiranza e generosità, un nobile illuminato che ha letteralmente plasmato il volto di Pozzallo. Sin dagli anni Venti, ricoprì ruoli chiave, prima come Commissario Prefettizio e poi come primo Podestà, per poi concludere la sua attività pubblica, ritiratosi nel 1956, come Assessore. In questo lungo periodo, il Marchese non fu un semplice politico, ma un fattivo amministratore e un mecenate della cosa pubblica, contribuendo in modo determinante allo sviluppo cittadino.

Sue le iniziative che rafforzarono l'infrastruttura di base, come l'ampliamento del cimitero comunale e il potenziamento dell'acquedotto legato alla sorgente Favara, oltre al rafforzamento del pontile di pietra antistante la Torre Cabrera. Ma è nell'urbanistica che si riconosce la sua impronta più duratura: è infatti legato al suo nome l'impulso per la realizzazione della Piazza Rimembranza, del Municipio con la sua piazza antistante e della circostante Villa comunale. Queste opere, che oggi caratterizzano l'immagine stessa di Pozzallo, sorsero tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta su un terreno di sua proprietà, donato al Comune.

Questa straordinaria dedizione è oggi celebrata soprattutto attraverso la sua splendida Villa in contrada Scaro. Acquistata dal Comune negli anni '70 e recentemente ristrutturata, la Villa ospita la nuova biblioteca comunale e si prepara a dedicare un'intera galleria museale al suo piano nobile. La riscoperta di questa struttura, unica per storia e bellezza, riaccende i riflettori sul Marchese, il cui garbo e discrezione di nobile signore si sono tradotti in un impegno pubblico concreto e rilevante nel tempo. A distanza di cinquant'anni dalla sua scomparsa, l'obiettivo è onorare degnamente la memoria di questo personaggio cruciale, al quale l'assetto moderno di Pozzallo è indubbiamente debitore.

L'Artista Carmelo Lorefice e il Progetto Iconico

L'idea di rendere omaggio al Marchese Corrado Tedeschi con una presenza scultorea viva e significativa si concretizza nel progetto di realizzare una statua bronzea a figura intera, un'opera in scala naturale destinata a trovare posto all'interno di Villa Tedeschi, lo scenario a lui più familiare. Questo progetto ambizioso mira a creare un'icona che non sia un freddo monumento, ma che offra la "sensazione naturale di un incontro e di una conoscenza" con l'uomo che ha dato tanto alla città.

A farsi interprete di questa visione è lo scultore Carmelo Lorefice, artista pozzallese con una solida e completa formazione accademica. I suoi studi di scultura, iniziati all'Istituto d'Arte di Siracusa e proseguiti all'Accademia di Brera a Milano e a Palermo, lo hanno portato a confrontarsi con i maestri della materia, assimilando lezioni fondamentali da Medardo Rosso (per le velature cerate), Francesco Somaini (per le linee morbide e sinuose) e Auguste Rodin (per la plasticità).

Docente di discipline plastiche, Lorefice ha sviluppato un linguaggio scultoreo che, dalle prime indagini sulle "tracce" umane nella natura, è giunto a una maturità professionale incentrata su ciò che "la natura impone sull'uomo". Nonostante l'evoluzione della sua ricerca, l'artista ha già dimostrato una profonda sensibilità per la ritrattistica e la memoria civica, come testimoniano le sue precedenti opere pubbliche. La sua padronanza del mezzo plastico e del bronzo lo rende la figura ideale per catturare non solo le fattezze fisiche del Marchese, ma anche il suo atteggiamento caratteristico, traducendo in materia l'affetto e la lungimiranza che hanno guidato l'operato di Tedeschi. La statua sarà il punto focale del progetto, rendendo il ricordo storico una presenza scultorea viva e accessibile a tutti coloro che visiteranno la sua Villa.

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